mercoledì 11 febbraio 2015

IL PERSONALE AMMINISTRATIVO NELLE SEDI GIUDIZIARIE: QUESTIONE DI "NUMERI"


La carenza di personale amministrativo (oltreché di magistrati) è senza dubbio, e non da ora, l'emergenza più avvertita nei Palazzi di Giustizia. Ne danno conto anche Claudio Castelli e Angelo Mambriani nelle due interviste da ultimo pubblicate su questo blog.


Proprio in relazione a questo problema, due uffici giudiziari hanno recentemente fatto notizia per due iniziative adottate in direzioni diverse: Monza per la disposizione della presidente del Tribunale Di Oreste di chiudere le cancellerie al pubblico dell'utenza tutti i mercoledì per "mancanza di personale amministrativo" (novità poi rientrata a seguito della sospensiva concessa dal TAR all'Ordine degli Avvocati che aveva proposto ricorso) e Milano per l'inaugurazione dell'URP - ufficio relazioni col pubblico, che dovrebbe intercettare molto del flusso in ingresso, altrimenti diretto alle singole cancellerie.

Monza e Milano hanno fatto valere i rispettivi "numeri", ma stando ai media la riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse attuata a Milano ha ricevuto maggior consenso. A Monza, infatti, il Ministero ha di fatto disconosciuto la "mancanza" di personale, mentre a Milano, è stato il Ministro in persona a esprimere apprezzamento per un'iniziativa che, pur tenendo conto delle carenze e della progressiva riduzione delle risorse disponibili, tenta di razionalizzare l'impegno delle cancellerie cercando al contempo di dare risposta concreta a un'istanza molto sentita dall'utenza, spesso costretta a "vagare" nei meandri del Palazzo alla ricerca del giusto interlocutore per il quesito del momento.

In entrambi i casi le ragioni sottese alle due iniziative sono state sostenute da "numeri" che hanno un riscontro certo nella realtà degli uffici giudiziari coinvolti, ma nel raggio di 30 km, pur nello stesso distretto di corte di appello, le scelte si sono orientate in direzione opposta.

A occhi terzi, sembra che sui "numeri" e su come far fronte all' emergenza attuale non sia prevista nessuna occasione di vero confronto e contraddittorio fra i singoli Palazzi e il Ministero, ché tale non può essere né la "relazione sull'amministrazione della giustizia" prevista dall'articolo 86 del Regio Decreto 30 gennaio 1941 n. 12 (Ordinamento giudiziario) né il c.d. bilancio sociale, che non è obbligatorio (anche se sempre più numerosi sono gli enti pubblici - tra i quali tribunali, corti di appello e procure -  che lo pubblicano) ed è rivolto alla cittadinanza intera.

Statistiche ministeriali troppo spesso datate non aiutano, mentre ogni anno assistiamo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario (cui si riferisce il citato articolo 86), che fa da cassa di risonanza a discorsi che si ripetono senza alcun afflato di novità e che potrebbe invece essere un momento di vero confronto tra realtà organizzative diverse. 

Perché dunque non ripensare alla funzione di quella cerimonia, per certi aspetti "stanca", per creare proprio in quel contesto il terreno di verifica annuale sui "numeri" propri di ciascun Palazzo, da mettere a confronto con quelli del Ministero?

Se, come è noto, ogni Palazzo di Giustizia ha un proprio sistema organizzativo, che pure dovrebbe inserirsi nel contesto generale, non sarebbe, questa, una formidabile occasione di comunicazione fra Palazzi e Ministero quanto mai necessaria per affrontare finalmente in concreto l'emergenza che più affligge il pianeta giustizia, minato nella sua efficienza?

Emanuela Strina con Andrea Del Corno, avvocati in Milano


Clicca qui per visualizzare l'intervista a Claudio Castelli
Clicca qui per visualizzare l'intervista ad Angelo Mambriani
Clicca qui per visualizzare articolo apparso sulla cronaca della Lombardia del Corriere della Sera il 29 gennaio 2015
Clicca qui per visualizzare articolo apparso sulla cronaca di Monza e Brianza del Corriere della Sera il 30 gennaio 2015
Clicca qui per visualizzare la locandina di inaugurazione dell'URP a Palazzo di Giustizia di Milano
Clicca qui per visualizzare il volantino illustrativo dell'URP a Palazzo di Giustizia di Milano