venerdì 28 giugno 2013

NOMINE DAL CARCERE

Dal 1° luglio 2013 l'Ordine degli Avvocati di Milano attiverà in via sperimentale un nuovo servizio informatico per i propri iscritti:  la consegna per via telematica delle nomine ai difensori di fiducia provenienti dalle carceri di San Vittore, Opera e Bollate.

Si potrà accedere al servizio mediante autenticazione tramite smart card o business key infocert, ma è previsto anche il rilascio di una  password a chi ne farà richiesta.

Per la richiesta è sufficiente recarsi allo Sportello PCT Ordine Avvocati di Milano e Unione Lombarda Ordini Forensi - Infopoint sito all'interno del Palazzo di Giustizia muniti del tesserino dell' Ordine.

Lo Sportello è aperto dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.00 
mail: infopct@ordineavvocatimilano.it 
telefono: 0254121683

Dal prossimo 1° luglio, ogni volta che da parte di uno dei tre istituti sopra menzionati (San Vittore, Opera e Bollate) sarà inserita nella piattaforma software dedicata la nomina (o la revoca) di un avvocato del Foro di Milano, quest'ultimo riceverà una mail di avviso.

E' utile sapere che la mail di avviso sarà inviata anche al difensore non registrato al servizio e in tal caso conterrà l'invito a effettuare la registrazione.

Clicca qui per le ulteriori informazioni. 


giovedì 27 giugno 2013

SENZA PERICOLO

SENZA PERICOLO
La bilateralità per imprese e lavoratori
venerdì 5 luglio 2013   09.30-13.30
Salone d'Onore - Triennale di Milano - Viale Alemagna 6

Convegno gratuito ad iscrizione obbligatoria
iscrizioni on line sul sito www.osservatoriosicurezzalavoro.it
Segreteria OSL: 02 62586543 - 02 48708552


La formazione in edilizia: obblighi e opportunità
Dall'assistenza tecnica in cantiere 
all'asseverazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza
Gestione e controllo della manodopera impiegata nei cantieri - potenzialità della rete delle Casse Edili



per scaricare la locandina dell'evento in formato pdf clicca qui


sabato 15 giugno 2013

IMBRATTARE NON EQUIVALE A DANNEGGIARE E PUO’ NON ESSERE PENALMENTE RILEVANTE

Imbrattamenti e danneggiamenti di muri, mezzi pubblici, esercizi commerciali e segnaletica stradale occupano spesso le cronache dei quotidiani. Ma le decisioni dei giudici possono essere al riguardo assai diverse.
Nel luglio 2012 il giudice Michele Vitale del Tribunale di Treviso ha assolto un writer trentino sostenendo che imbrattare un vagone ferroviario non significa danneggiarlo, quanto meno se il vagone ha poi potuto essere ugualmente utilizzato per le funzioni proprie. Il giudice ha infatti ritenuto che il reato di danneggiamento possa dirsi integrato soltanto quando viene minata la funzione originaria dell'oggetto che viene colpito dalla condotta contestata. Rimane tuttavia da rilevare che altro giovane accusato del medesimo reato, ma giudicato da un altro magistrato dello stesso tribunale, è stato condannato a 15 mesi di reclusione.
Nell' aprile 2013, riferendosi al danneggiamento di segnaletica stradale resa inutilizzabile dalla vernice adoperata nel caso concreto tanto da determinarne la sostituzione, la Corte di Cassazione ha invece annullato senza rinvio la sentenza impugnata perché il fatto ascritto non è previsto dalla legge come reato. La Suprema Corte ha infatti ribadito che la disposizione di cui all'art. 15 C.d.S. (Codice della Strada), comma 1 lett. b) – che punisce con una sanzione amministrativa il danneggiamento o l'imbrattamento della segnaletica stradale – riveste natura di norma speciale rispetto alla disposizione di cui all'art. 635 c.p., in quanto concerne la disciplina di una specifica categoria di beni, sicché ai sensi della L. n. 689 del 1981, art. 9, la relativa condotta costituisce illecito amministrativo. 
Ad agosto dell'anno scorso il Tribunale di Milano ha invece assolto due writers affermando che gli imputati  avessero agito pensando di "migliorare l'apparenza estetica di un muro già imbrattato" e intendendo l'imbrattamento  (art. 639 c.p.) come la "compromissione materiale e/o cromatica di un bene precedentemente intatto". Il Giudice ha dunque ritenuto in questo caso che la condotta fosse diretta ad abbellire e non a sporcare la parete e che pertanto non fosse stata raggiunta la prova certa, sufficiente e non contraddittoria circa il dolo dell'imbrattamento.
Diversa la decisione del giudice di pace di Milano di fronte all'imbrattamento di alcuni esercizi commerciali  e un'edicola situati nel centro storico cittadino, con la quale è stato stabilito che, per riparare il danno ed estinguere il reato, i due writers dovessero svolgere lavori socialmente utili.
Infine, il caso del francese Christian Guémy, in arte "C215", esponente della c.d. street art con la tecnica dello stencil -  a Roma si è recentemente tenuta una mostra dedicata alla sua opera - che viene sorpreso lo scorso febbraio a Barcellona dalla Guardia Urbana catalana e da questa denunciato per aver deturpato un immobile di proprietà municipale: il 23 maggio viene emesso il verdetto che lo assolve perché "non si tratta di un'azione vandalica, ma di un'azione artistica", come racconta Giuseppe Culicchia nell'articolo apparso su TuttoLibri  del 15 giugno 2013 in occasione dell'uscita della biografia dello street-artist francese scritta da Sabina De Gregori.



giovedì 13 giugno 2013

INQUINAMENTO ACUSTICO: NON SEMPRE E’ REATO

Il caso si riferisce al disturbo della quiete pubblica, del sonno e del riposo delle persone procurato dall'inquinamento acustico proveniente dall'esercizio di un bar, i cui gestori, dichiarati colpevoli del reato di cui all' art. 659 c.p.  (Disturbo delle occupazioni o del riposto delle persone) e condannati ciascuno a 100 euro di ammenda, ricorrono per cassazione.

Con la sentenza 19 aprile – 11 giugno 2013 n. 25601, la prima sezione penale della Corte di Cassazione accoglie il ricorso degli imputati, annullando senza rinvio l' impugnata pronuncia "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato".

La Suprema Corte statuisce infatti che l' attività rumorosa consistente, come quella esaminata, nel superamento dei limiti stabiliti dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 è stata depenalizzata a seguito dell'emanazione della legge quadro sull' inquinamento acustico (L. 26 ottobre 1995 n. 447). 

Nel caso di specie, quindi, la condotta contestata non ha più rilevanza penale, ma integra un illecito amministrativo (art. 10, comma secondo, della citata legge quadro).

La soluzione da ultimo affermata dalla Cassazione non è tuttavia pacifica. La medesima prima sezione si era infatti espressa soltanto pochi mesi fa (sentenza 7 novembre 2012 n. 45984) in modo nettamente contrario, stabilendo che il superamento dei limiti di rumorosità prodotto nell'esercizio di una professione (in questo caso, si trattava di un laboratorio di pasticceria) assume rilievo penale integrando l'ipotesi di cui all'art. 659, secondo comma, c.p., "la quale non è depenalizzata per effetto del principio di specialità stabilito dall'art. 9 della legge n. 689 del 1981, in quanto contiene un elemento estraneo alla fattispecie di illecito amministrativo previsto dall'art. 10 comma secondo, della legge n. 447 del 1995, rappresentato dalla concreta idoneità della condotta rumorosa a recare disturbo al riposo e alle occupazioni di una pluralità indeterminata di persone, che integra la messa in pericolo del bene della pubblica utilità tutelato da entrambi i commi dell'art. 659 c.p.".

A questo punto, per una primaria esigenza di certezza del diritto, non si può che auspicare un intervento dirimente delle Sezioni Unite sull'intricata questione.


martedì 11 giugno 2013

MAGISTRATURA E AVVOCATURA IN EUROPA

Un convegno organizzato da
Consiglio Nazionale Forense, Consiglio Superiore della Magistratura e Consiglio D'Europa  

UNA RINNOVATA COLLABORAZIONE
TRA MAGISTRATURA E AVVOCATURA
NEL QUADRO EUROPEO

Roma 13 giugno 2013
Consiglio Nazionale Forense
Via del Governo Vecchio 3
09.30 – 13.30

Cliccate QUI per visualizzare il programma

L'evento è stato promosso dal gruppo di lavoro Consigli Giudiziari del CNF, coordinato dall'avv. Ettore Tacchini, in virtù della collaborazione con il CSM nell'ambito degli organismi di autogoverno della magistratura in sede locale.

domenica 9 giugno 2013

BORDERLINE


La mostra BORDERLINE al Museo dell'Arte della bellissima Ravenna chiude i battenti il 16 giugno, domenica prossima: questa è dunque l'ultima settimana per visitarla, un'occasione per riflettere su un mondo, quello della malattia psichiatrica, spesso negletto, ma sul quale vale la pena richiamare l'attenzione.
Lo facciamo, proponendo la recensione di Francesca Ronchin, pubblicata il 10 marzo 2013 su La Lettura, l'inserto domenicale del Corriere della Sera e l'intervista a Giorgio Bedoni, psichiatra, psicoterapeuta, docente all'Accademia di Brera e curatore della mostra, nel corso della trasmissione radio3.rai, A3 Il Formato dell'Arte

lunedì 3 giugno 2013

TEMPORARY OFFICE IN MILANO

L'Ordine degli Avvocati di Milano e la Fondazione Forense di Milano mettono a disposizione degli avvocati di Milano e di altri Fori, stanze e strutture per lo svolgimento di riunioni, colloqui e incontri, e spazi di lavoro temporanei.
Le sale, attrezzate di computer con collegamento internet e stampante, sono situate in Via Freguglia 14 - 20122 Milano e sono disponibili dal lunedì al venerdì con orario 09:00 - 18:00.
E' previsto un costo come rimborso spese per il servizio erogato.
Per prenotazioni:
Tel. 0254019715, Fax 0254059046 
segreteria@fondazioneforensemilano.it



domenica 2 giugno 2013

NATA IN CARCERE

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha rigettato il ricorso dell'Italia avverso la sentenza dell'8 gennaio 2013, confermando la condanna per trattamento inumano e degradante inflitto nelle carceri nazionali.  E' una notizia di qualche giorno fa: ora c'è solo un anno di tempo per risolvere il problema del sovraffollamento e risarcire i detenuti che ne sono stati vittime.
L'esecuzione della pena e la situazione delle nostre carceri sono temi cui PalaGius ha voluto dedicare uno spazio particolare.  In questo post segnaliamo il nuovo romanzo di Rosella Pastorino, IL CORPO DOCILE, edito da Einaudi, che narra la storia di Milena, nata nella cella di una prigione dove ha vissuto per i primi tre anni di vita, che non sa perdonare la madre per la colpa che le ha trasmesso facendola nascere senza darle la luce.
Un tema, quello delle madri detenute, che abbiamo affrontato con Giovanna Di Rosa, magistrato di sorveglianza presso il tribunale di sorveglianza di Milano, attualmente componente del CSM, che ha illustrato l'esperimento milanese dell'ICAM, l'Istituto Custodia Attenuata Madri. Un esperimento che dobbiamo auspicare possa essere replicato su tutto il territorio nazionale, almeno fino a quando nel nostro ordinamento non si riuscirà a evitare la triste realtà di questi bambini innocenti ma colpevoli per esser nati in una cella.
Clicca qui per leggere la recensione del nuovo romanzo di Rosella Pastorino pubblicata da Ida Bozzi su La Lettura di domenica 2 giugno 2013.