Gli atti di cyberbullismo sono intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone, utilizzando telefonate, messaggi, chat, social network, siti di domande e risposte, giochi on line, forum on line.
E' di queste ore la notizia che è stata approvata la prima bozza del primo codice di autoregolamentazione anti cyberbullismo nel corso dell' incontro promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, cui hanno partecipato anche Agcom, polizia postale e delle comunicazioni, Autorità per la privacy e Garante per l'Infanzia, oltre a rappresentanti di associazioni come Confindustria digitale e Assoprovider, insieme a Google e Microsoft.
Il codice stabilisce che questi meccanismi e sistemi di segnalazione debbano essere "adeguatamente visibili e cliccabili all'interno della pagina visualizzata, semplici e diretti" così da consentire anche a bambini e adolescenti di dare immediato allarme riguardo a situazioni di rischio.
La bozza del codice è messa a consultazione pubblica per 45 giorni a partire dall'8 gennaio "per ottenere ulteriori suggerimenti dagli utenti del web".
L'iniziativa è commendevole, ma questi argomenti dovrebbero essere affrontati nelle scuole.
RispondiEliminaPerché non è stato coinvolto il Ministero dell'Istruzione?
La mamma di un'adolescente
I mezzi di informazione hanno dato notizia del'avvio di una campagna educativa itinerante sui temi del cyberbullismo, la sicurezza e la privacy on line, dedicata ai giovani e promossa dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, di concerto con la Polizia di Stato.
EliminaQuest'ultima ha aperto un'apposita pagina facebook "una vita da social" dove verranno pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi, e alla quale tutti possono accedere ed esprimere la propria opinione.