giovedì 9 gennaio 2014

CYBERBULLISMO: il primo codice di autoregolamentazione

PalaGius si è già occupato di cyberbullismo quando ha dato conto degli incontri sull'uso corretto della rete, organizzati  dall'Ufficio scolastico regionale della Lombardia per gli insegnanti, e recentemente aperti anche ai genitori  (vd. post del 7 aprile 2013).

Gli atti di cyberbullismo sono intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone, utilizzando telefonate, messaggi, chat, social network, siti di domande e risposte, giochi on line, forum on line.

E' di queste ore la notizia che è stata approvata la prima bozza del primo codice di autoregolamentazione anti cyberbullismo nel corso dell' incontro promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, cui hanno partecipato anche Agcom, polizia postale e delle comunicazioni, Autorità per la privacy e Garante per l'Infanzia, oltre a rappresentanti di associazioni come Confindustria digitale e Assoprovider, insieme a Google e Microsoft.

L'iniziativa è di certo rilievo, se solo si richiamano alla memoria i gravi fatti di cronaca che hanno registrato i gesti anche estremi posti in essere da giovani e giovanissimi,  oggetto di insulti e diffamazioni su internet. Eventi che hanno informato la previsione per cui gli operatori della rete, e in particolare quelli che agiscono nel settore di social networking, si impegnano ad attivare appositi meccanismi di segnalazione degli episodi di cyberbullismo per prevenire e per contrastare l'incremento del fenomeno.

Il codice stabilisce che questi meccanismi e sistemi di segnalazione debbano essere "adeguatamente visibili e cliccabili all'interno della pagina visualizzata, semplici e diretti"  così da consentire anche a bambini e adolescenti di dare immediato allarme riguardo a situazioni di rischio.

La bozza del codice è messa a consultazione pubblica per 45 giorni a partire dall'8 gennaio "per ottenere ulteriori suggerimenti dagli utenti del web".


2 commenti:

  1. L'iniziativa è commendevole, ma questi argomenti dovrebbero essere affrontati nelle scuole.
    Perché non è stato coinvolto il Ministero dell'Istruzione?
    La mamma di un'adolescente

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    1. I mezzi di informazione hanno dato notizia del'avvio di una campagna educativa itinerante sui temi del cyberbullismo, la sicurezza e la privacy on line, dedicata ai giovani e promossa dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, di concerto con la Polizia di Stato.
      Quest'ultima ha aperto un'apposita pagina facebook "una vita da social" dove verranno pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi, e alla quale tutti possono accedere ed esprimere la propria opinione.

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