giovedì 10 dicembre 2015

I DIRITTI DEI DETENUTI IN ITALIA


Walter De Agostino è avvocato penalista in Roma, patrocinante innanzi alla Corte Suprema di Cassazione e alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, si occupa da oltre quindici anni delle garanzie e della tutela dei diritti dei detenuti.

Il 7 dicembre 2015 ha pubblicato con  Keyeditore

I DIRITTI DEI DETENUTI IN ITALIA 
Tutela e garanzie alla luce della CEDU

opera con cui, dopo una breve premessa sulle norme che regolano l'Ordinamento Penitenziario italiano, l'ingresso in carcere e la vita all'interno degli istituti penitenziari, fornisce un pratico contributo sull'evoluzione della tutela dei diritti e delle garanzie dei detenuti alla luce della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali nonché della giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo.

L'Autore approfondisce in particolare la portata dell'articolo 3 della CEDU in relazione alla tutela del diritto alla salute dei detenuti, nonché alla problematica del sovraffollamento carcerario in Italia e alla sua incidenza sulle condizioni di vita all'interno degli istituti penitenziari, passando in rassegna gli strumenti di tutela a disposizione del detenuto e del suo difensore.

L'esame in ordine cronologico delle recenti sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo permette inoltre di valutare l'influenza che tali pronunce hanno avuto negli ultimi anni nell'ordinamento giuridico italiano, sia dal punto di vista normativo sia da quello giurisprudenziale. Dopo la sentenza pilota Torreggiani del 2013, infatti, il Governo italiano è stato costretto a emanare una serie di provvedimenti legislativi di urgenza al fine di applicare le direttive imposte dalla Corte Europea in materia di rimedi preventivi e compensativi relativamente al trattamento inumano e degradante conseguente al sovraffollamento carcerario, con contestuale riduzione dell'utilizzo della misura cautelare della custodia in carcere e ampliamento della possibilità di accedere alle misure alternative alla detenzione. Il peso della giurisprudenza europea è di palmare evidenza nelle recenti sentenze emesse dalla Corte Suprema di Cassazione e dalla Corte Costituzionale prese in esame dall'Autore.

Ciò che oggi tuttavia emerge è l'inefficacia dei provvedimenti legislativi varati dal Governo italiano in materia di rimedi preventivi e compensativi. Le norme, solo apparentemente chiare, sono infatti ambigue, e lasciano un ampio margine di discrezionalità nella loro applicazione, come hanno dimostrato le prime contrastanti decisioni emesse dai Magistrati di Sorveglianza e dai Tribunali civili.

In attesa di conoscere l'esito del ricorso Mursic c. Croazia, che verrà discusso il 6 gennaio 2016 innanzi alla Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e che potrebbe consolidare quanto già enunciato con la sentenza Torreggiani ed altri c. Italia, quanto si sta verificando nei Tribunali italiani rende al momento ineludibile un ritorno "di massa" alla Corte EDU.


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