sabato 15 settembre 2012

LA REVISIONE DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA

Nel Supplemento Ordinario n. 185 alla Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2012 sono stati pubblicati i decreti legislativi del 7 settembre 2012 nn. 155 e 156 rispettivamente rubricati come "Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148 (12G0177)" e "Revisione delle circoscrizioni giudiziarie - Uffici dei giudici di pace, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148 (12G0176)".
E' stata così sancita la riforma riguardante la riorganizzazione della distribuzione del territorio degli uffici giudiziari in attuazione della delega conferita con la legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011 del precedente Esecutivo.
Nel corso dell'audizione in commissione Giustizia della Camera sulla revisione della geografia giudiziaria, il ministro Severino ha spiegato che "Il governo ha operato per recuperare risorse. Si è lavorato per mesi. Ma si è cercato un punto di equilibrio per assicurare una adeguata copertura dell'amministrazione della giustizia sull'intero territorio.".
Il guardasigilli ha decisamente respinto il rimprovero di aver compiaciuto alcune istanze politiche, negando che le pressioni politiche abbiano rappresentato lo stimolo del provvedimento e ricordando che il parere espresso dalle commissioni parlamentari sui contenuti dei decreti legislativi non è vincolante per il governo.
Rispondendo ai deputati che avevano sollevato i casi dei Tribunali di Chiavari, Bassano del Grappa e Tolmezzo - dove le sedi sono state costruite di recente o non ancora inaugurate - e che hanno chiesto se la soppressione di questi uffici giudiziari non comportasse uno spreco di denaro pubblico, il ministro ha risposto "Mi chiedo perché il denaro è stato speso in quel modo per la costruzione di nuovi tribunali. Non voglio essere polemica. Ma sono andata a vedere quei tribunali e mi sono chiesta perché sono stati costruiti con quel dispendio di risorse, dal momento che i numeri dicevano che erano suffìcienti i tribunali già esistenti." (ASCA - Roma, 13 set.).
In un comunicato stampa del 12 settembre, il CNF ha dato conto di una riunione, tenutasi alla vigilia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti legislativi di attuazione della delega relativa alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, tra i rappresentanti del Consiglio Nazionale Forense e dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per proporre un progetto di organizzazione del lavoro giudiziario e amministrativo, sia in termini di articolazione territoriale che nell'ambito del tribunale; "unica strada efficace, sono convinti CNF e ANCI, per superare i problemi dell'inefficienza, dei ritardi e dei costi della giustizia, al posto di un intervento di soppressione di uffici fatto sulla carta.".
"Il primo passo concreto che CNF e ANCI faranno è quello di definire un piano di risparmio, attraverso la razionalizzazione della spesa sostenuta dai Comuni per la giustizia, che produca una riduzione complessiva del 10% dei costi dell'intero comparto dei tribunali sub-provinciali e delle sezioni distaccate, superiore quindi alla riduzione di costi che il Governo punta a ottenere sopprimendo invece, con tagli lineari, molti uffici giudiziari. Tentativo che il Ministero della giustizia si è ben guardato dal fare, procedendo invece alla secca riduzione del 30% degli stanziamenti pubblici per il finanziamento degli uffici giudiziari."

PalaGius
[sull'iniziativa congiunta CNF e ANCI, cfr. post del 28 luglio]

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