Il 17 dicembre 1999 una risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
La data è stata scelta in ricordo del brutale assassinio avvenuto nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), dittatore della Repubblica Dominicana.
Si racconta che il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione; condotte in un luogo nascosto furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio a bordo della loro auto, così da simulare un incidente.
Il Segretario Generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ricorda nel suo messaggio che il 25 novembre segna l'inizio del periodo, che durerà fino al 10 dicembre, dedicato alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui contenuti della Giornata, e quest'anno invita a indossare qualcosa di arancione, simbolo e richiamo sui temi del giorno.
Fra tutti gli appuntamenti che ruotano intorno alla data del 25 novembre, anche raccogliendo il messaggio affinché si crei una cultura di rispetto, lanciato a New York nella conferenza stampa di presentazione della Giornata da Michelle Bachelet, vice segretario generale e direttore esecutivo di UN WOMEN (l'agenzia recentemente istituita dall'ONU), scegliamo di segnalare l'iniziativa della Provincia di Parma che coinvolge gli studenti delle classi seconde, terze, quarte e quinte degli istituti superiori di Parma e provincia, nell'analisi del linguaggio usato da giornali e tv nel raccontare molestie e femminicidi.
Sono infatti i media e il loro linguaggio, le parole scritte e dette da radio, tv, siti, giornali, per raccontare la violenza sulle donne il tema sul quale si incentrerà la nona edizione del Premio Colasanti – Lopez. Gli studenti saranno chiamati a riflettere sulle notizie e la loro diffusione, sul linguaggio che tratta la violenza contro le donne e più precisamente il genere femminile, spesso una ulteriore forma di aggressione che offende e agisce in profondità non sul corpo ma sulle menti, soprattutto dei giovani.
Il Premio Colasanti - Lopez evoca i cognomi di due ragazze, Donatella e Rosaria, protagoniste di una terribile storia, quella di due amiche segregate, stuprate e picchiate a morte in quello che fu definito proprio dalla stampa il "massacro del Circeo", che costò la vita di Rosaria, il cui corpo fu ritrovato il 29 settembre 1975 nel bagagliaio di una 127. Un fatto di cronaca di molto tempo fa, che è giusto ricordare perché si tenga vivo il senso di ciò che accadde come afferma Marcella Saccani della giunta provinciale parmense.
E' un'iniziativa importante, quella della Provincia di Parma, ad alto tasso di significato, che pur rivolgendosi alle nuove generazioni, riguarda direttamente anche le donne e gli uomini di oggi, nell'irrinunciabile e fondamentale opera di diffusione di un'educazione al rispetto e ai sentimenti, auspicata e promossa pure nei post di questo blog (cfr. post del 14 aprile 2013 e del 20 agosto 2013).
Dialogo e comunicazione appaiono gli strumenti più concreti per uscire dalla situazione di allarme quotidianamente denunciata dalle cronache, ma è evidente che i contenuti dell'uno e dell'altra giocano un ruolo essenziale.
A proposito di contenuti, segnaliamo anche:
l'articolo di Ildefonso Falcones sul Corriere della Sera che racconta delle Majas del '700, le altere e impavide madrilene del popolo che restano un esempio di coraggio anche ai giorni nostri;
l'evento organizzato il 25 novembre 2013 a Roma in via Clementina 7 da PerìArχôn – Cenacolo di cultura archetipica con Luigi Turinese sul tema della mistica islamica femminile.
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