Dal CORRIERE DELLA SERA - Cronaca di Milano - Domenica 7 aprile 2013
segnaliamo l'articolo di Alessandra Dal Monte
BULLISMO ONLINE, IN ANSIA UN GENITORE SU 2
che dà conto di un convegno sui rischi della rete tenutosi presso l'Istituto Cavalieri di via Olona, cui hanno partecipato moltissimi fra mamme e papà: 270 iscritti da tutta la Provincia. Tra i relatori: una criminologa, un esperto di sistemi informatici, rappresentanti della Polizia postale e dell' Ufficio minori della Questura.
L'evento si inserisce nel programma"Web in cattedra", un ciclo di incontri sull'uso corretto della rete finora riservato ai docenti, che l'Ufficio scolastico regionale ha aperto ai genitori, raccogliendo le loro preoccupazioni e rispondendo alla richiesta di maggiore informazione sull'argomento: a Milano e in Lombardia l'attenzione è alta su adescamenti, foto imbarazzanti pubblicate sui social network, siti che inneggiano alla violenza.
Molti conoscono il fenomeno del cyberbullismo, il pericolo della diffusione online con messaggi e immagini di pettegolezzi e falsità tra coetanei: "la Lombardia è la seconda regione d'Italia dopo il Trentino per accesso al web, è connesso il 60,4% delle famiglie e se c'è un minore il dato sale al 79%", così si legge nell'articolo.
"Più la Rete è usata, più si alza il livello d'allarme.", prosegue Alessandra Dal Monte.
Secondo un' indagine Eurispes/Telefono Azzurro, nel 2012 in Italia un bambino su quattro è stato vittima di cyberbullismo.
La dirigente dell'Ufficio scolastico, Silvana Massobrio, ha preannunciato che a settembre saranno proposte tre giornate di "Web in cattedra" solo per genitori. In attesa, le mamme e i papà si ingegnano come possono: alcuni non svelano la password del computer ai figli e navigano insieme a loro, altri hanno installato un programma di "parental control" sul pc di casa per monitorare gli accessi alla rete dei figli, molti dei quali, però, si muovono in rete utilizzando lo smartphone.
Il consiglio, riportato nell'articolo, di Fabiola Trefiletti della Polizia Postale di Milano è di non regalare ai giovanissimi telefoni connessi alla rete. E comunque, per diminuire i rischi di adescamenti, cyberbullismo e truffe i genitori debbono imporre regole, utilizzare i meccanismi di controllo e, soprattutto, parlare ai figli dei pericoli del web. "Perché oltre che vittime i ragazzi sono potenziali carnefici: l'insulto scritto sulla pagina del compagno, se denunciato, può trasformarsi in reato".
Meglio sapere, dunque, e speriamo che l'iniziativa lombarda si diffonda a livello nazionale e si estenda oltreché ai genitori anche ai ragazzi.
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