mercoledì 20 febbraio 2013

CARCERI A NUMERO CHIUSO?

Siamo all'indomani di un convegno, quello tenutosi a Padova, nel corso del quale il Ministro Severino ha annunciato il rifinanziamento della Legge Smuraglia (vedi post 19 febbraio).
Pochi giorni fa il Presidente Napolitano ha visitato il carcere di San Vittore, richiamando così l'attenzione di tutti sulla realtà carceraria (vedi post 7 febbraio), dopo che la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato l'Italia per il trattamento inumano e degradante riservato ai detenuti nel nostro paese (vedi post 14 gennaio).

Ieri il Corriere della Sera ha dato notizia che un Tribunale di Sorveglianza ha chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi affinché sia data facoltà ai giudici di sospendere e rinviare l'esecuzione della pena di un detenuto non soltanto quando essa potrebbe determinare una "grave infermità fisica", ma anche nei casi in cui verrebbe scontata in condizioni intollerabili di sovraffollamento.

Si tratta del Tribunale di Sorveglianza di Venezia, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'art. 147 c.p. nella parte in cui non prevede il rinvio dell'esecuzione della pena quando quest'ultima debba avvenire in condizioni contrarie al principio di umanità come sancito dagli artt. 27 e 117 della Carta Costituzionale, oltreché dall'art. 3 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo (divieto di trattamenti disumani e degradanti).

Tenuto conto della crucialità del tema, auspicando di poter contribuire a diffondere dialogo e confronto su di esso, PalaGius pubblica l' ordinanza emessa il 13 febbraio 2013 dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia.
  

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