domenica 3 febbraio 2013

BILANCI SOCIALI E CONFRONTO

In un recente articolo apparso sul Corriere della Sera, nel riprendere la notizia che il Tribunale di Milano ha pubblicato il proprio "bilancio sociale" , Roger Abravanel  afferma che nel bilancio manca una "informazione chiave" : "la durata media dei processi".  
In verità,  l' "informazione chiave"  è chiaramente esposta, pure con l'ausilio di grafici e tabelle*.
Non è tuttavia la smentita che qui interessa.
Il punto è che il "bilancio sociale" non è solo una "lodevole iniziativa" , come sostiene Abravanel, ma anche, se non soprattutto, un potente mezzo di confronto fra Tribunali e una preziosa fonte di dati, notizie e informazioni che, finalmente, varcano le soglie del singolo Palazzo di Giustizia per offrirsi alla pubblica opinione.
Non a caso, forse, l'anonimo commentatore del post precedente (20 gennaio) ha tanto apprezzato l'annuncio della prossima creazione di un comitato esterno che monitori e giudichi il lavoro svolto all'interno del Tribunale.  
La Presidente Pomodoro ha lanciato un vero messaggio di apertura, il segnale che il Palazzo di Giustizia apre le sue porte e si mette in discussione di fronte a un pubblico che non è costituito soltanto dagli "operatori del diritto", ma da tutti i cittadini.
E difatti luogo di presentazione del "bilancio sociale" del Tribunale è stato Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.
Il nuovo trend inaugurato dalla Presidente esprime una svolta, un cambio di passo dal quale il Governo, quello di oggi e quello di domani, non potrà prescindere, sempreché la redazione di "bilanci sociali" diventi prassi comune di tutti i Palazzi di Giustizia (e non solo).

* Cfr. i dati relativi agli ultimi 4 anni giudiziari, distinti per settore civile e penale, a p. 41 del bilancio di responsabilità sociale del Tribunale di Milano, scaricabile a questo link



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